Ugo Foscolo - Opera Omnia >> Discorso su la Italia |
ilfoscolo testo integrale, brano completo, citazione delle fonti, commedie opere storiche opere letterarie in prosa e in versi, operaomnia # * Verissimo, e giustissimo è tutto quello che assicura la Libertà e la Utilità della Patria.
Discorsi inediti su la rivoluzione d'Italia, Cap. II. * AL GENERALE CHAMPIONNET GENERALESo quanto pericoloso e difficile sia il consigliar chi comanda. Ma reputandovi ottimo Cittadino vi scrivo, per quanto io so, le verità che mi sembrano utili alla vostra e alla mia Patria. Reputandovi gran Capitano e quindi più magnanimo nell'avversa che nella seconda fortuna, vi presento quei mezzi che per la loro altezza sono degni del vostro senno, e del vostro coraggio. Salute.
18 Vendemmiatore anno 8. NICCOLÒ UGO FOSCOLO
GENERALE. La Francia non può sperare salute senza la Italia; e voi quindi siete nella necessità di vincere, o di perire. Abbandonando le Alpi agli Austriaci la loro vicinanza sommoverebbe in Francia i partiti. Il vostro esercito vi comanderebbe forse di combattere per la pace, che prometterebbe il ritorno di un Re: una vittoria produrrebbe l'effetto contrario; perchè le passioni de' popoli si cangiano a norma della fortuna. Ma per vincere avete bisogno degli Italiani, e per aver pronto, fermo, leale il loro aiuto conviene dichiarare la indipendenza d'Italia. Finora i Francesi furono conquistatori, e gl'Italiani conquistati: i nomi nulla rilevano; quanto gli uni opprimeano, tanto gli altri abborrivano. E drittamente allora operavano i dittatori Francesi, perchè niuna nazione ha conquistate provincie per innalzarle rivali della propria potenza. Ma adesso voi, o Generale, dovete adattare la politica ai tempi: una potente Repubblica come l'Italia risparmierebbe i tumulti alla Francia, e le guerre all'Europa. Diversamente per provvedere al futuro vi esporreste al pericolo certo e imminente. Sommi per altro ed estremi mezzi richiedonsi; ma vi saranno lievi se vi prevarrete dell'altissima massima di Solone: Il fondatore di una Repubblica deve essere un despota. E primamente accusate quei Generali che voi credete rei di tradimento, o incitate con esortazioni e con premj ogni cittadino ad accusarli. Tacerà allora la calunnia, e si scuoprirà apertamente la verità. Il gastigo dei rei animerà i valorosi, e atterrirà gl'infingardi. La giustificazione degli innocenti ricondurrà la confidenza nel soldato, che combatte mal volentieri quando sospetta traditori i suoi capi. Mandate a' tribunali tutti gli agenti indiziati di ruberia, e dividete le spoglie a' soldati più valorosi. Perseguitate severamente gli emigrati, e assoldate tutti i coscritti che elusero la legge impiegandosi meno utilmente, e perfidamente forse anche, fra i mercanti e i saccomanni dell'armata. Queste cose, credo, esigono i vostri commilitoni. E rispetto agl'Italiani, accogliete i repubblicani Liguri che dimandano le armi. Il loro Governo pare intanto che prometta di molto con editti e con ciance, ma nulla faccia, o pochissimo. Ove ciò sia, cangiatelo: tanti altri Generali hanno violato arbitrariamente i diritti d'Italia per denudarla ed opprimerla; e voi pure potete, anzi dovete arbitrare per salvarla. Anzi dichiarando come è pure d'assoluta necessità la indipendenza d'Italia, convertite la Liguria in un dipartimento italiano. Gli stessi repubblicani saranno gli esecutori del vostro progetto, e fra questi coloro che per l'invasione nemica hanno dovuto abbandonare le loro case. Ma voi avrete anche i voti e il braccio di tutto il popolo, se confiscando le fortune de' ricchi emigrati prometterete di dividerle a quei, che più bravi si mostreranno nella prima battaglia. Create de' pochi ottimi legislatori un Comitato di pubblica difesa, un altro di finanze, e uno di polizia, e risguardateli come i primi membri della convenzione nazionale Italiana. Non si può incoraggire un partito senza opprimerne un altro. Istituite un tribunale d'Alta Giustizia, che vegli sui governanti vigliacchi, gli agenti concussionari, e gli uomini avversi alla rivoluzione. Generale, i pochi potenti di tutte le città, che cangiando sistema di governo ci sono naturalmente nemici, anzi che irritarli, o si devono (secondando il loro interesse e la loro ambizione) intricare nelle rivoluzioni, o non intricati si ammazzano. E poichè avete bisogno degli uomini, giova secondare le loro opinioni, massime quando sono universali e antichissime. Fate rispettare la religione, e avvilitene i ministri pagandoli. Costoro come tutti [i] mortali preferiscono il culto dell'interesse a tutte le altre divinità. Predicheranno la rivoluzione quei medesimi, che predicavano la crociata. Quando le opinioni dei popoli non si possono pienamente distruggere, conviene profittarne. Spetta poi al tempo di roderle, e al disprezzo di farle obbliare. La natura umana anela alle cose proibite, e abbandona le disprezzate. Così la Liguria diverrà un campo, e il popolo tutto un esercito. Vedendosi involto per interesse e per fanatismo nella rivoluzione sarà astretto a difenderla per la propria salvezza. Quanto più riacquisterete la Italia, tanto più crescerà l'armata italiana. La forza siegue la forza. È più difficile, diceva Fabio Massimo, adunare nelle avverse guerre la prima coorte, che tutto un esercito. Purchè gl'Italiani abbiano assaporato la vittoria, e sentano il sacro carattere della indipendenza, basteranno a difendere le loro frontiere da tutte le minaccie del nord. Assai sangue Francese si è sparso in Italia, e la vostra nazione ha diritto di esigere che sia vendicato dagl'Italiani. Di mano in mano che libererete i paesi dichiarateli dipartimenti della Repubblica Italiana. Troverete dapertutto de' nobili emigrati da poter loro confiscare i beni; dapertutto de' rei per poter col loro sangue rinfiammare l'animosità del vostro partito, dapertutto de' preti per guadagnarli con l'oro. Allora usciranno gl'Italiani di grande carattere che si sono nelle passate rivoluzioni o ritirati, o pochissimo manifestati, o affatto nascosti, sdegnando di sottomettersi alla tirannide de' proconsoli Francesi e alla servile insolenza de' corrotti italiani loro ministri. Formerete di questi la Convenzione Nazionale Italiana, la quale veracemente rappresentante di un popolo libero saprà creare una Costituzione, che uguagli, per quanto è possibile, le fortune, ristabilisca i costumi, e converta tutti i cittadini in soldati. Così la libertà sarà incominciata dal popolo, protetta dalla forza nazionale, stabilita dalla somma speranza e dal sommo terrore, le due sole e immense sorgenti di tutte le umane passioni, che il fondatore di Repubblica deve muovere sovranamente. Voi così, anzichè contradire, preverrete i divisamenti del vostro governo. Ma se pure i vostri nemici profitteranno della ingratitudine di cui nelle Repubbliche sono pagati tutti gli uomini grandi, la storia risponderà per voi: — « IL POPOLO FRANCESE CONDANNA CHAMPIONNET PER AVERE SCONFITTO UN NEMICO ONNIPOTENTE, PACIFICATA LA FRANCIA, E LIBERATA LA ITALIA ». Questo discorso fu da principio diretto al Generale Moreau. Le circostanze sono in parte cangiate, ma le verità che contiene saranno utili sempre, perchè immutabili ed eterne. EDIZIONE DI RIFERIMENTO: "Ugo Foscolo - Opere - Tomo II", edizione diretta da Franco Gavazzeni, Riccardo Ricciardi Editore, Milano-Napoli, 1981 |
|